Tuesday, July 23, 2013

Testimoni di Filialità Mariana

Suor Maria Romero
Nasce a Granada di Nicaragua il 13 gennaio 1902.
Il padre era ministro nel governo repubblicano e molto ricco. Ma era anche molto generoso con i diseredati. Purtroppo ne rimase truffato, per cui la sua situazione economica fu compromessa per sempre. Maria ebbe un animo simile al babbo. Per lei la famiglia sognava grandi cose: studiò musica, pianoforte e violino. Ma lei scelse la strada della consacrazione religiosa. Le pareva che il carisma di Don Bosco fosse stato creato proprio per le sue aspirazioni. Pronunciati i voti perpetui, fu inviata a San Josè di Costa Rica, che divenne sua seconda patria.
Fu destinata a insegnare in un collegio per giovani abbienti. Ma lei cercava soprattutto "fanciulli poveri e abbandonati", come Don Bosco. E, conquistati quelli della città, andò per monti e valli a "salvare anime". Come Don Bosco, formò, scegliendole tra le migliori delle sue allieve, le discepole per l'Opera degli Oratori.
Le chiamava las misioneritas e compirono veri e propri miracoli.
Anche quando dovette abbandonare l'insegnamento non lasciò mai, fino all'ultimo respiro, di insegnare catechismo a piccoli e grandi. Le crebbero intorno "opere sociali" da stupire lo stesso Governo.

Giunse a creare un villaggio per i più poveri tra i poveri, dando a ciascuna famiglia - tolta da sotto i ponti - una propria casetta. Seppe infondere tanta devozione a Maria Ausiliatrice.
Le costruì, nel centro di San Josè, una chiesa che è luogo di richiamo per moltissime persone. Operò grandi cose con la sua fede e con la collaborazione di persone benestanti conquistate alla causa dopo aver sperimentato gli effetti della devozione a Maria Ausiliatrice.
Questa suora tanto attiva era anche eminentemente mistica, capace di intima unione con Dio.

Morì d'infarto il 7 luglio 1977. Il Governo di Costa Rica la dichiarò cittadina onoraria della nazione. La sua salma si trova a San Josè di Costa Rica, presso la grande opera da lei fondata come Casa de la Virgen e Obra social. Giovanni Paolo II l'ha beatificata il 14 aprile 2002. è la prima donna "beata" del Centro America. La Memoria liturgica si celebra il 7 luglio, giorno della sua nascita al cielo.

PER SAPERNE DI PIU'
Scarica qui la biografia in PDF
http://www.sormariaromero.org

María Romero Meneses nace en Granada (Nicaragua) el 13.01.1902, en una familia muy acomodada, pero de gran sensibilidad hacia las necesidades de los más pobres, a quienes socorre regularmente con generosidad.
Orientada en familia hacia los estudios artísticos, pronto revela su talento para la música y la pintura. A los doce años, en el colegio de las Hijas de María Auxiliadora, recién llegadas a su ciudad, empieza a conocer a don Bosco: congenia inmediatamente con la figura del gran apóstol de la juventud, en quien encuentra como la encarnación de los ideales que vibran en su espíritu, primero de manera genérica y vaga y luego cada vez más claramente y con mayor capacidad de entusiasmarla.
Hace su opción: Hija de María Auxiliadora (1923), y en el nombre de esta su Madre y «su Reina» - como ama invocarla - realiza una incansable actividad apostólica, dando vida a grandiosas obras sociales, especialmente en Costa Rica, a donde es enviada en 1931.
Con viva sensibilidad evangélica y eclesial, conquista para su misión apostólica a las jóvenes alumnas que se vuelven «misioneras» (misioneritas, las llama Sr. María) en los pueblitos de los alrededores de la Capital, entre niños semi abandonados y familias desheredadas. Luego, también adultos, empresarios adinerados y renombrados profesionales quedan conquistados por su devoción mariana, que obtiene gracias estrepitosas, y se sienten por lo tanto comprometidos a colaborar efectivamente a las iniciativas asistenciales que Sr. María, bajo la acción del Espíritu, va proyectando continuamente con la audacia de la más auténtica fe en la Providencia.
Sr. María sueña para sus pobres siempre nuevas soluciones a las urgencias apremiantes: obtiene primero visitas médicas gratuitas, gracias a la acción voluntaria de médicos especialistas, y con la colaboración de industriales del lugar organiza cursos de formación profesional para jóvenes y mujeres que en la pobreza hubieran encontrado una pésima consejera. En esta forma logra dar vida en poco tiempo a un ambulatorio múltiple, con varias especialidades, para asegurar la asistencia médico-farmacéutica a muchas personas y familias privadas de toda garantía social. Al mismo tiempo crea cerca instalaciones adecuadas para la acogida de los pacientes - a veces familias enteras - como también salas para la catequesis y la alfabetización en los momentos de espera, además la capilla y un gracioso jardín, y hasta el balcón con los canarios.
Para las familias sin techo, reducidas con frecuencia a una vida precaria bajo los puentes de la periferia, hace construir - siempre con la ayuda de una sorprendente Providencia - «verdaderas» casitas, en las cuales limpidez y propiedad, junto con los colores de un pequeñísimo jardín, tienen la función pedagógica de recuperar personas amargadas, restituir dignidad a vidas envilecidas por el abandono, abriendo los corazones a horizontes de verdad, de 2 esperanza y de nueva capacidad de inserción social. Surgen así las ciudadelas de María Auxiliadora: una obra que continúa todavía debido al interés de sus colaboradores a través de la Asociación de laicos Asayne (Asociación de Ayuda a los Necesitados).
En medio del sucederse de obras para organizar, y de una peculiar actividad suya como consejera espiritual (cada día horas y horas de intensos coloquios privados, las así llamadas consultas) encuentra espacio y momentos de ardientes elevaciones del Espíritu y de una profunda vida mística, que es en realidad la fuente de la fuerza interior de donde su apostolado brota y recibe extraordinaria eficacia.
Su ideal: amar profundamente a Jesús, «su Rey», y difundir su devoción junto a la de su divina Madre. Su íntima alegría es la posibilidad de acercar a la verdad evangélica a los niños, a los pobres, a los que sufren , a los marginados. La más ambicionada recompensa a sus sacrificios es la de ver reflorecer la paz y la fe en una vida «perdida».
Haciéndose como el Apóstol, «toda para todos» y olvidándose de sí para conquistar cada vez nuevos amigos a su Jesús, se entrega hasta el último de sus días: el primero en el que decidió darse un poco de descanso. La esperaba allí el descanso eterno, con «su Rey» y «su Reina». Era el 7 de julio de 1977.
La fama de su santidad se expresa en el lamento general de sus asistidos y de sus colaboradores; y por obra de éstos, en el continuo reflorecimiento de las obras fundadas por ella.

Suor Laura Meozzi

Lascia le ricchezze per diventare suora salesiana
Laura Meozzi nasce a Firenze il 5 gennaio 1873 da Alessandro e Angela Mazzoni, una famiglia agiata di origine nobile. Si trasferiscono presto a Roma, dove il padre è funzionario al Ministero delle Finanze. Laura compie i suoi studi dalle Suore Dorotee, e in seguito frequenta alcuni corsi di medicina.
Il suo direttore spirituale è un salesiano che, invitandola a rispondere alla chiamata del Signore, la aiuta a lasciare le ricchezze e gli agi per servire Gesù nelle ragazze più povere. Dopo molte notti trascorse in preghiera, Laura divenne suora salesiana nel 1898.

Capo delle prime missionarie in Polonia
Per circa 23 anni lavorerà in Italia, soprattutto in Sicilia fino al 1921, quando fu scelta a capo delle prime suore missionarie in Polonia. In questi anni si delinea la caratteristica particolare di Suor Laura: la maternità. È dotata di una dolcezza che deriva dall’amorevolezza salesiana e dalla semplicità di Mornese che, come Madre Mazzarello, la farà chiamare dai bambini polacchi mateczka: mamma.

mateczka: mamma
Nel 1922 Suor Laura si mise in viaggio con altre cinque suore per Rozanystok, dove avrebbe dovuto fondare una casa per gli orfani della guerra. Le suore organizzarono la casa che fu presto riempita da ottanta bambini e bambine poverissimi e senza regole. Li trasformano in una grande famiglia. Il più sfortunato di loro dirà: “Avevo una grave malattia intestinale, Madre Laura - la chiamavano tutti mateczka - si prese cura particolare di me come fossi suo figlio, si interessava come una mamma di tutti, ma aveva una cura speciale per i ritardati e i più bisognosi”.
L’ispettore governativo fu così impressionato che disse: “Vi manderemo altri duecento orfani”. Il Governo e le famiglie nobili offrivano le strutture e le Figlie di Maria Ausiliatrice si moltiplicavano, benedette dal Signore, aprendo il noviziato e nuovi orfanotrofi. Dal 1922 al 1940 Suor Laura, prima direttrice e poi ispettrice, aprì 9 opere e formò 110 nuove suore.

Rimane durante la guerra
Durante la Seconda Guerra mondiale fu invitata dal console a rimpatriare, ma rimase in Polonia. Rimase in un orfanotrofio nel bosco Sakiszki, vestita da contadina. Animava la vita delle suore della Polonia con lettere clandestine molto simili a quelle di Madre Mazzarello.
Alla fine della guerra dovettero partire da Wilmo le suore e 104 ragazzi con un treno speciale per tornare nella nuova Polonia ma, nascosti, vi erano ragazzi non autorizzati e partigiani con le loro famiglie. Suor Laura corse il rischio della fucilazione, pregò instancabilmente, e ottenne la grazia dalla Madonna. Madre Laura iniziò di nuovo ben dodici case. Rinacque il noviziato, ovunque ritornò il vigore, la gioia, il sorriso.
Si sentiva sempre piu affaticata. Assistita dalle suore e dalle preghiere di tutti, morirà il 30 agosto 1951 a Porgrzebien.
www.sdb.org